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Procida protesta contro il ridimensionamento dell'ospedale: campane a lutto e lenzuola bianche ai balconi. La solidarietà di Capri
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18/05/2016 - La popolazione di Capri, il comitato civico Articolo 32, l'amministrazione comunale con il consigliere delegato alla sanità Paolo Falco esprimono vicinanza e "solidarietà" alla comunità dell'isola di Procida alle prese con iniziative di protesta contro l'annunciato ridimensionamento dell'ospedale che rischia di mettere a rischio l'assistenza sanitaria in caso di necessità.
Lenzuola bianche penzolano, in segno di protesta, davanti ai balconi delle case colorate. Poi, a un tratto, le campane a lutto squarciano, all'unisono, il silenzio surreale di una lunga mattinata di attesa e di inquietudine. E’ la risposta compatta della popolazione di Procida all’imminente ridimensionamento dell’unico presidio ospedaliero dell’isola, il “Gaetanina Scotto”, che prevede la soppressione del pronto soccorso attivo h24 e la sua sostituzione con un punto di primo intervento con appena tre posti letto di cosiddetta “osservazione breve”.
"Siamo al fianco dei nostri concittadini, pronti ad appoggiare ogni iniziativa", ha promesso il sindaco Dino Ambrosino, impegnato in un consiglio comunale permanente nel quale è stata anche prospettata, come ipotesi, la dimissione in blocco di tutti i consiglieri per dire no “a un taglio grave e inammissibile che metterebbe a repentaglio le vite degli isolani e dei turisti, costringendo a dirottare in terraferma ogni emergenza di tipo sanitario. Procida – ha spiegato il primo cittadino - conta 10.500 abitanti, che da maggio a settembre raddoppiano. Sbarcano sull'isola 250.000 ospiti all'anno che hanno diritto all'assistenza sanitaria".
Sull'argomento è intervenuto Stefano Caldoro, leader dell'opposizione di centrodestra nel Consiglio regionale della Campania: “Il nuovo Piano Ospedaliero prevede la soppressione sull'isola di Procida del PSA h24 dedicato all'emergenza-urgenza, sostituito da un punto di primo intervento, in contrasto a quanto regolamentato dal Piano per le aree disagiate. Una scelta su Procida immotivata ed incomprensibile per le condizioni generali della sanità campana oggi ed anche in considerazione del contenimento della spesa; con la chiusura del PSA non ci sono sicuramente riduzione degli sprechi, anzi aumenteranno considerevolmente i trasferimenti, con più oneri e maggiori rischi per la salute dei pazienti non stabilizzati in loco. Presenteremo un ordine del giorno in Consiglio regionale al fine di sollecitare il presidente della Giunta ad avviare ogni iniziativa utile presso il Ministero della Sanità per recuperare questa scelta sbagliata e ridare serenità ai nostri concittadini procidani. Per altri territori, soprattutto in provincia di Salerno, sono state previste deroghe. Con lo stesso meccanismo si salvi Procida”.
Foto di Guglielmo Taliercio da napoli.repubblica.it

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