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Sanità a Capri, l'allarme del sindacato Nursing-Up: "Il Capilupi non è in grado di fornire assistenza sanitaria". La proposta: accorpamento con l'Ospedale del Mare
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04/11/2017 - Assistenza sanitaria sempre più precaria sull’isola. Le condizioni comatose dell’ospedale Capilupi, le difficoltà crescenti, i problemi annosi non risolti, il disinteresse da parte dei vertici di Asl e Regione sono sotto gli occhi di tutti. In campo scendono i sindacati. Il mantenimento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, non è garantito e le condizioni di precarietà sono massime nonostante i fondi stanziati e disponibili: la denuncia, durissima e dettagliatissima, è del sindacato Nursing-Up, il cui segretario regionale Mario De Santis ha inviato una lettera-esposto all’ufficio territoriale dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli, ai Carabinieri del Nas, al Direttore Generale dell’Asl Na 1 Centro, al Dipartimento Prevenzione dell’Asl Na 1 Centro e al Direttore Sanitario.
“Da anni questo presidio posto su un territorio riconosciuto con decreto regionale ospedale di zona disagiata - attacca De Santis - continua per le sue condizioni strutturali a non essere in grado di garantire il mantenimento dei Lea. La Direzione Strategica dell'Asl Na 1 Centro, pur in possesso di fondi dell'articolo 20 della legge sull’edilizia ospedaliera, somma che supera il milione e 400 mila euro, pur ricevendo dal fondo Cipe 2016 un altro milione di euro, continua a mantenere quel presidio nelle condizioni di massima precarietà. Molteplici sono state le denunce delle organizzazioni sindacali che hanno portato a ricevere prescrizioni da parte del Comando Carabinieri dei Nas relativi al servizio di dialisi che ancora oggi continua ad essere allocata in uno scantinato alle quale prescrizioni l’Azienda continua a non dare risposta”.
“Il presidio posto su di un territorio che turisticamente è riconosciuto da tutto il mondo - continua l’esponente sindacale - non è in grado di offrire una assistenza sanitaria, infatti esso non corrisponde a nessun parametro normativo nè se ci riferiamo alla 81/08 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, nè tantomeno sono applicati i parametri strutturali tecnologici e organizzativi imposti dalla 7301/2001. Ci troviamo in assenza di un percorso sporco /pulito, assenza di centraline antifumo, un unico montacarichi utilizzato per trasporto dei pazienti, trasporto dei rifiuti speciali, trasporto biancheria/sporca-pulita, per i pazienti, trasporto salma. 10 posti letto divisi per le specialità, dove insieme al paziente con complicanze anche di tipo infettivo si ricovera la paziente chirurgica o addirittura quella gravida”.
L’organizzazione sindacale si sofferma in maniera critica anche sulle carenze di personale: “Il personale è carente di figure essenziali principalmente dell’area della dirigenza medica, essenziali per la pianificazione delle attività ospedaliere come ortopedici, radiologi, anestesisti, internisti, ginecologi, biologi, medici di laboratorio, ostetriche, tecnici di radiologia, infermieri, figure di supporto come gli oss essenziali per le attività assistenziali. La carenza cronica di queste figure impone al personale turni di lavoro di 24 ore, una turnistica stressante che va ben oltre la Legge 161/2014 con riposi lavorati, un personale così utilizzato sicuramente subisce uno stress da lavoro correlato. Manca una effettiva governance dirigenziale e la carenza di organizzazione si tramuta nel relativo abbassamento delle appropriatezze delle cure previste dal Decreto Lorenzin di ultima approvazione. Infatti senza paura di essere smentiti la conduzione di questo presidio è lo specchio del fallimento di una sanità pubblica sul territorio caprese”.
“A Capri - prosegue De Santis - non si opera più nè tanto meno si nasce Sala parto e sala operatoria ai minimi storici eppure sono state definite dalla Struttura Commissariale Regionale le procedure per i percorsi del paziente stemi (paziente cardiologico) e del percorso trauma. Ci piacerebbe capire come il Direttore Sanitario abbia applicato tali procedure tenendo conto che quel presidio è posto a 30 miglia di mare dalla terraferma. Ci chiediamo, la gestione del trauma, in condizioni meteomarine avverse, come verrà garantita? Se mancano le figure mediche che dovrebbero gestire il paziente traumatizzato ed in assenza dei più elementari presidi la gestione del paziente complicato come potrà avvenire? Considerato anche la composizione stradale dell’Isola quanti morti dovrà ancora piangere quella comunità se il presidio non sarà in grado di gestire le emergenze/urgenze. Visto che Atto Aziendale prevede che il Loreto Mare diventerà Polo Materno Infantile non sarebbe intelligente accorpare il Capilupi al Dea di II Livello come l’Ospedale del Mare che se non erriamo ha una pista di atterraggio? Ma fino a quando tutto questo diventerà realtà un traumatismo della strada, un infarto, un evento ginecologico serio come pensate di gestirlo?”.
L’esposto, durissimo, del Nursing-Up si conclude con l’invito “all’Ispettorato del Lavoro ad una verifica immediata dello stato dei luoghi” affinché anche sul territorio caprese “si sancisca il diritto ad essere curati”.

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