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"Tutte calunnie, altro che mafia. Siamo pronti a denunciare la regina del fitness". L'armatore replica alla star americana e racconta una versione completamente diversa
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10/08/2017 - «Tutte calunnie, Jillian Michaels ha infangato la mia azienda e l’onorabilità di noi napoletani, pronto a chiedere giustizia», così Pietro Pagliari armatore del imbarcazione Never One e titolare della Luxury Yacht Services dopo le accuse della star americana. «Mafia di Capri», «frode», «mancanza di sicurezza» sono solo alcune delle espressioni usate dalla Michaels per denunciare la truffa di cui dice di esser stata vittima. Una storia che ha fatto il giro del mondo, rimbalzata su tutti i tabloid internazionali, ma dai risvolti ben diversi da come li descrive la regina del fitness.
La star televisiva affida ai social network la sua disavventura accusando la società di imbarcazioni di averle noleggiato uno yacht «sporco e rotto» al costo di 60mila euro per un tour di dodici giorni diretto in Sicilia: un faretto rotto e una macchia sulla moquette subito rimborsati con oltre 6mila euro dall’azienda di navigazione, questi gli unici danni dell’imbarcazione. Inoltre il costo pattuito era di 40mila euro, come scritto sul contratto, più 15.500 euro per approvvigionamento da utilizzare per il rifornimento dell’imbarcazione e per l’acquisto di cibo e bevande e per il pagamento delle spese portuali.
«La Michaels, dopo aver speso 10mila euro di carburante, decise di cambiare itinerario, non più in Sicilia ma restare nel golfo di Napoli, fu proprio tale cambio di rotta – spiega l’armatore Pagliari – ad assicurare il serbatoio pieno e dimostrare l’ennesima bugia della cliente nell’accusare i miei marinai di estorcerle 6mila euro per altro carburante “terminato a causa della mafia a Capri”, così come da lei detto». Frase non passata inosservato che ha offeso e indignato il sindaco dell’isola azzurra Gianni De Martino che ha minacciato querela nei confronti della americana.
Al sesto giorno di viaggio, inoltre, la famosa personal trainer ha raccontato, sempre su Facebook, che è stata costretta ad abbandonare la nave per evidenti contrasti con l’equipaggio, tanto da farle temere per sè e per l’incolumità dei suoi amici e familiari. «Ultima beffa che abbiamo subìto – aggiunge il titolare della Never One – l’accusa di tenere in ostaggio i clienti, la Michaels pretendeva di salpare dal porto di Capri senza pagare le spese di ormeggio, quota versata personalmente dal comandante, rimettendoci soldi anche di tasca propria». Contrasti sfociati in veri dispetti dei clienti nei confronti dei marinai e dell’imbarcazione con comportamenti irrispettosi culminati nella fuga di Jillian Michaels dopo una cena a Positano, la notte del 6 agosto tutti gli ospiti dello yacht si sono dileguati senza più dare notizie all’equipaggio.
«Oltre all’offesa anche il grave danno di immagine – conclude l’avvocato della Luxury Yacht, Guglielmo Iorio del Foro di Napoli – nonché quello economico, molte sono state le disdette di noleggi, la Michaels di tutto questo dovrà rispondere in tribunale, abbiamo già predisposto denuncia».

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