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Nuove regole in arrivo per gli abbattimenti delle opere edilizie abusive: ecco cosa cambierà
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20/05/2017 - Demolizioni in vista per le seconde case. Gli abusi di necessità invece per ora potrebbero salvarsi. Nuove regole in arrivo per gli abbattimenti delle opere edilizie abusive con differenziazione tra abusi speculativi e abusi di necessità. E’ stato approvato al Senato e torna ora alla Camera per le eventuali modifiche e per l’ok definitivo il ddl Falanga, che riguarda da vicino anche l’isola di Capri. Il provvedimento, dal nome del senatore di Ala Ciro Falanga che è il primo firmatario, detta le priorità che orienteranno le demolizioni.
In cima alla lista ci saranno: gli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico o a vincolo sismico o a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico o storico-artistico; gli immobili che costituiscono un pericolo per la pubblica e privata incolumità; gli immobili sottratti alla mafia. In ognuna di queste categorie la priorità sarà attribuita agli immobili in corso di costruzione o non ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado e a quelli non stabilmente abitati. Gli ultimi saranno gli edifici abitati “la cui titolarità è riconducibile a soggetti appartenenti a nuclei familiari che non dispongano di altra soluzione abitativa”.
Il disegno di legge, quindi, distingue tra abusivismo di necessità e abusivismo di speculazione, stabilendo che gli immobili abusivi per speculazione avranno la priorità. La legge che si appresta ad essere varata modifica, dunque, i criteri per buttare giù i manufatti fuorilegge, mettendo in soffitta quello cronologico. Prima gli immobili costruiti in zona con vincolo idrogeologico, poi quelli su area demaniale, ad impatto ambientale, occupati dalla criminalità organizzata ed infine quelli di necessità dove cioè vivono persone prive di altra collocazione familiare.
Questi criteri, tuttavia, dovranno essere valutati volta per volta dai Procuratori della Repubblica, che decideranno anche in base ai casi specifici. Gli ambientalisti sono su tutte le furie e promettono battaglia contro questo provvedimento.
Ulteriori dettagli e commenti sull'Informatore Popolare in edicola questa settimana.

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