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"Non vogliamo rifugiati a Capri, lo Stato si preoccupi di dare assistenza ai terremotati": sui social scoppia la rivolta. Il Sindaco si mostra tranquillo: "Al lavoro per trovare possibili soluzioni" |
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27/01/2017 -
La piazza virtuale, quella dei social network, si è letteralmente scatenata alla notizia che potrebbero essere destinati all'isola di Capri 45 migranti, 23 a Capri e 22 ad Anacapri, così come prospettato dalla Prefettura alle due amministrazioni dell'isola. Migranti con lo status di rifugiato politico, è stato specificato dal Prefetto di Napoli che ha illustrato a tutti i Comuni della provincia le indicazioni giunte dal Ministero dell'Interno. "A Capri non vogliamo profughi e rifugiati, lo Stato si preoccupi di dare accoglienza e assistenza alle popolazioni terremotate". "Si rischia il proliferare di malattie e l'aumento della criminalità, oltre che danni all'immagine turistica dell'isola". Queste alcune delle frasi più ricorrenti e dei pensieri più diffusi da parte dei "contrari" che nelle ultime ore hanno letteralmente riempito post e commenti sui social network, in particolare Facebook e Twitter. Ovviamente, sul fronte opposto, tantissime persone si sono mostrate pronte e disponibili all'accoglienza: "Siamo tutti fratelli, dobbiamo aiutare le persone in fuga dalla guerra e dalla fame, ben vengano i rifugiati politici. Capri è sempre stata ospitale e lo sarà anche in questa occasione".
Nessuna barricata da parte delle amministrazioni comunali di Capri ed Anacapri che, al contrario, sono al lavoro per trovare soluzioni e per reperire eventuali strutture ricettive in grado di fornire l'accoglienza richiesta, seguendo le indicazioni fornite dalla Prefettura.
Il sindaco di Capri Gianni De Martino chiarisce: "Ricorre la opportunità ma anche la necessità di approfondimento delle norme e delle iniziative ministeriali e prefettizie da parte degli enti locali per evitare che eventuali emergenze trovino impreparati i territori di destinazione. Non è da escludere la possibilità di dover fronteggiare possibili emergenze per cui risulta indispensabile non farsi trovare impreparati. Dovremo individuare - continua il sindaco - possibili soluzioni che coinvolgerebbero anche privati e strutture ricettive interessate al problema. Nel frattempo, soprattutto alla luce delle indicazioni di massima fornite dal Prefetto, passeremo a verificare soluzioni che interessano strutture pubbliche e demaniali appartenenti anche ad altre istituzioni presenti sul territorio e che potrebbero rispondere alle esigenze specifiche. Naturalmente dovrà essere anche evidenziato che le caratteristiche e le particolarità del nostro territorio isolano non possono essere, per costi e organizzazione generale, assimilati a quelle di altre realtà di terraferma. Comunque l'impegno è di dare il massimo apporto al problema", conclude De Martino.
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