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"Spadaro, il mito di Capri meglio riuscito (dopo Tiberio)" approda ai The letterari tra Capri e Cosenza
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25/10/2016 - Sabato 29 ottobre alle ore 18:00, a Cosenza, alla Galleria d'Arte Le Muse, presieduta da Myriam Peluso, approda Luciano Garofano con la presentazione del libro "Spadaro, il mito di Capri meglio riuscito (dopo Tiberio)".
L’Associazione Le Muse Arte, come programmato nell’incontro che ha siglato il gemellaggio tra l’Associazione ed il Centro Caprense Ignazio Cerio, prosegue con i The letterari tra Capri e Cosenza. Il primo incontro si è tenuto venerdì 30 novembre 2012 alle ore 17.30 presso la Galleria d’Arte Le Muse con una brillante conversazione “Infinite trasgressioni. La Capri della Marchesa Casati” tenuta dall’esperto conferenziere Luciano Garofano conoscitore della storia di Capri.
Giornalista pubblicista dal 1992, è stato direttore del settimanale “Capri Oggi” e responsabile della redazione caprese del quotidiano “Il Golfo” oltre ad essere stato corrispondente di diverse testate regionali e nazionali. Nel 1996 ha ricevuto un riconoscimento per il suo impegno giornalistico nell’ambito della XIII edizione del “Premio Capri S. Michele”. Si occupa di conferenze, rassegne e mostre sulla storia di Capri oltre a scrivere articoli di cultura su riviste e settimanali locali. E' stato curatore di Salotto Caprese, Musica, Cultura e...Cose di Capri, l'evento bisettimanale promosso dall'Assessorato alla Cultura e Turismo della Città di Capri in collaborazione con il Centro Caprense "I.Cerio".
Nel 2007 ha pubblicato, per le edizioni La Conchiglia, il libro “Spadaro, il mito meglio riuscito di Capri (dopo Tiberio)” che sabato 29 ottobre alle ore 18:00 presenterà nella sede dell’Associazione Culturale Le Muse Arte.
Il caprese più famoso, dalla seconda metà dell'ottocento fino agli anni Trenta del Novecento, fu sicuramente il marinaio Francesco Spadari, conosciuto al mondo intero semplicemente come Spadaro. Ritratto in infinite foto, cartoline e dipinti, amico degli scrittori e degli artisti che frequentavano, all'epoca, Capri, divenne un vero e proprio "fenomeno" mediatico esaminato, perfino, da T. Adorno. Uomo dal "multiforme ingegno", prima di essere consacrato sull'altare della notorietà internazionale come tipo popolare, Spadaro aveva già esercitato diversi mestieri che ne avevano affinato l'arguzia, il talento e la parlata. Doti che gli sarebbero ritornate utili al cospetto delle miriadi di turisti che affollavano l'isola e facevano la fila per fotografarlo in posa esclusiva. Spadaro, inventandosi il mestiere di "vecchio pescatore", non aveva fatto altro che seguire una traccia già segnata da altri, nobilitandola. Con la differenza che il suo lavoro non era di tipo manuale ma, diciamo, pur essendo analfabeta, di concetto: un lavoro non particolarmente stancante, anzi, per certi versi, piacevole ed assai remunerativo.

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