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Droga e intercettazioni abusive: misura cautelare notificata dai carabinieri al custode di una villa di Capri. L'ipotesi: storie di "corna" dietro la microspia
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16/03/2016 - I Carabinieri della stazione di Capri, guidati dal comandante Pietro Bernardo, hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli a carico di un 38enne pregiudicato, Massimo Amodio, originario di Gragnano (Napoli) ma residente a Capri dove è custode della villa di un noto imprenditore napoletano. Nei confronti del 38enne sono stati raccolti dagli inquirenti gravi di indizi di colpevolezza per il reato di spaccio di stupefacenti di natura cannabiloide sull'isola di Capri. Secondo i militari, l'uomo riforniva di droga vari spacciatori già tratti in arresto lo scorso mese di settembre in un'altra operazione antidroga. Presso la villa dove lavora, in precedenza, erano già stati rinvenuti e sequestrati quantitativi di hashish e marijuana. Oltre allo spaccio di stupefacenti l'uomo è anche accusato di intercettazioni ambientali abusive e interferenze illecite nella vita privata, in quanto secondo gli inquirenti aveva predisposto un sistema audio/video per controllare le persone che lavoravano presso la villa dove fa il factotum. Tra le ipotesi più accreditate è quella che la microspia servisse a "monitorare" un giardiniere sospettato di avere una relazione con la ex moglie del 38enne. L'ordinanza notificata al pregiudicato consiste in una serie di restrizioni personali tra cui l’obbligo di dimora a Capri e la prescrizione di non allontanarsi dall’abitazione dalle 22.30 alle 08.30.

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